MiltonErikson
Milton H. Erickson rappresenta l’archetipo del medico malato, colui che imparando a guarire se stesso impara a guarire gli altri.
Erickson e l’uso del doppio legame:

Il mio primo uso intenzionale del doppio legame che ricordi con esattezza risale agli inizi dell’adolescenza. Un giorno invernale, con temperatura sotto zero, mio padre fece uscire dalla stalla un vitello per portarlo all’abbeveratoio.
Dopo averlo dissetato ripresero la via della stalla, ma quando giunsero alla porta l’animale puntò testardamente i piedi e non volle saperne di entrare nonostante gli sforzi disperati di mio padre che lo tirava per la cavezza. Io stavo giocando con la neve e, al vedere quella scena, scoppiai in una gran risata.

Allora mio padre mi sfidò a fare entrare il vitello nella stalla. Visto che si trattava di una resistenza ostinata e irragionevole da parte dell’animale, decisi di dargli la più ampia occasione di continuarla secondo quello che era chiaramente il suo desiderio.
Di conseguenza lo posi di fronte a un doppio legame: lo presi per la coda e lo tirai fuori dalla stalla, mentre mio padre continuava a tirarlo verso l’interno.
Il vitello decise subito di opporre resistenza alla più debole delle due forze e mi trascinò nella stalla.
(Milton H. Erickson, Opere vol. I, Astrolabio, Roma 1982, pp. 469-470).”

Ericson ed i sui pazienti:

… le persone vengono per essere aiutate, ma anche per ricevere qualche giustificazione razionale del proprio comportamento e per salvare la faccia. Io mi preoccupo molto di rispettare questa loro necessità e cerco di parlare in modo tale da dare la sensazione che sono dalla loro parte.
(Haley, 1975)

Erickson  e le sue induzioni:

Nello stato di trance puoi lasciare che la tua mente inconscia passi in rassegna il vasto deposito di cose che hai appreso, nel corso della tua vita. Ci sono molte cose che hai imparato senza saperlo. E molte delle conoscenze che ritenevi importanti a livello conscio sono scivolate nella tua mente inconscia.

 

Erickson scelse Sidney Rosen, famoso Psichiatra ed Psicoanalista, Presidente della New York Society come  curatore di alcuni suoi libri, motivò così la sua scelta:

tu mi sei piaciuto subito…e poi avevi anche regalato una rana gialla a mia moglie, … tu sei uno che sa come si gratta un maiale…

Per la sua inclinazione alla sperimentazione (ma solo in laboratorio!) e per l’importanza attribuita all’apprendimento, la terapia eriksoniana si avvicina alle terapie comportamentali.

Per il suo orientamento sulle qualità del trattamento dell’informazione (differenti fra conscio e inconscio) essa evoca le terapie cognitive.

Per il suo lavoro sulle associazioni mentali, i simboli inconsci e per l’attenzione all’economia psichica, si situa nella corrente psicanalitica.

Infine per il suo interesse volto più alla crescita della persona che alle sue deficienze, può essere considerata una terapia umanistica.

(Dominique Megglé, Psicoterapie brevi, Red)

Dentro di noi,  possediamo tutte le risorse di cui abbiamo bisogno per far fronte alle nostre sfide evolutive